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Brolo, tra mare e cultura.

Sono stato a Brolo per qualche giorno. Invitato a parlare di patrimonio culturale nell'ambito di una rassegna estiva (MAREvigliosa Brolo) con concerti e spettacoli, ma anche con una mostra di archeologia centrata su 'Europa sul toro', la celebre metopa di Selinunte che descrive il famoso mito del ratto di Europa da parte di Zeus nelle sembianze di un grande toro bianco, e alcune conversazioni ('salotti culturali') su vari temi. Mi chiedono di parlare di patrimonio culturale alla luce della Convenzione di Faro e di presentare un bel libro appena edito sul centro storico di Brolo (Bianca Terra, curato da Andrea Arrighetti, Salvatore Gentile e Giovanni Minutoli), nato da una convenzione con l'Università di Firenze, che raccoglie gli esiti dei primi mesi di lavoro interdisciplinare di architetti, archeologi, storici, ecc.: un bel lavoro che lascia sperare in un bel progetto di recupero e di rivitalizzazione del piccolo centro storico e del suo castello (che ho la possibilità di visitare), che avrebbero bisogno, come tanti altri centri storici, di significativi interventi. Il castello, interessante, ospita purtroppo l'immancabile museo della tortura e delle armi secondo uno dei cliché più duri a morire di una certa idea di Medioevo. Un recupero che ridia vita alla parte antica di una città, senza snaturarla (quanti centri storici sono solo B&B, bar, pub e kebab?), consentendo di vivere con tutte le comodità e i servizi necessari (a cominciare dalla rete internet e dai collegamenti). Bellissimo il mare di Brolo: semplice, con tanta spiaggia libera e pochi stabilimenti, essenziali, con buoni servizi, ombrelloni distanziati (e non trasformati in fitti parcheggi come spesso accade), senza quel fastidioso e rumoroso divertentificio che rende impossibile e assai poco riposante la vita su tante spiagge. Mare limpido, spiagge pulite, silenzio, vista delle Eolie da mozzafiato. Infine una cucina di qualità con ingredienti ottimi. 
Ho assistito ad alcuni spettacoli musicali di ottimo livello, con una grande orchestra jazz siciliana e molti solisti e anche a discussioni su vari temi, seguiti da un numeroso pubblico, molto attento e interessato. Mi è sembrata una formula intelligente di coniugare spettacolo ad approfondimenti culturali, che sembra essere stata gradita dal pubblico.

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