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Lettera aperta all'assessore regionale ai beni culturali e all'identità siciliana

All’Assessore ai Beni culturali e all’identità siciliana
Dott. Pina Furnari
Regione Siciliana

 

Gentile Assessore,

mi permetto di contattarLa, poiché dalla Sicilia mi giungono voci allarmate circa la grave situazione nella quale rischiano di trovarsi numerosi Soprintendenti ai beni culturali. La Regione avrebbe, infatti, comunicato che il loro contratto non avrebbe valore, poiché non sarebbe stato regolarmente stipulato e registrato, a quasi un anno dai decreti di nomina risalenti allo scorso mese di novembre.

Mi sembra questa una situazione assai grave non solo per i diretti interessati, che dunque avrebbero lavorato in tutti questi mesi senza una formalizzazione certa (e anche senza i relativi compensi), ma per tutti gli atti assunti nell’espletamento delle funzioni. A me pare – me lo consentirà – alquanto paradossale, che quella che sembrerebbe configurarsi come una vera e propria omissione di atti di ufficio da parte dei vertici regionali (mancata stipula dei contratti o mancata registrazione) ora si rivolti contro chi ha svolto il proprio dovere di tutela e di valorizzazione del patrimoni culturale e paesaggistico siciliano. Va da sé che, in presenza di profili d’illegittimità evidenziati dalla magistratura, sia necessario affrontare e risolvere tali specifici casi, ma è auspicabile che non risulti destabilizzato l’intero sistema.

Ma non spetta a me certamente entrare in vicende contrattuali. A me interessa sottolineare il nodo politico-culturale della vicenda, che travalica i confini regionali. Mi permetto di farlo sia per il forte legame scientifico e culturale con la Sicilia, sia perché, in qualità di Presidente del Consiglio Superiore per i beni culturali e paesaggistici del MiBACT, sono stato impegnato negli ultimi mesi, e lo sono tuttora, nel vivace confronto in atto sull’innovazione delle politiche dei beni culturali.

Temo che ancora una volta la Sicilia rischi, con questa vicenda, di offrire una prova non felice nella gestione dei beni culturali e di lanciare anche un messaggio negativo per l’intero Paese a proposito di un modello – quello delle soprintendenze uniche a base territoriale – che, invece, rappresenta un modello assai positivo, che chi scrive sostiene con convinzione.

Il cattivo funzionamento del sistema è diventato, infatti, un argomento utilizzato spesso dagli oppositori di tale modello, che al contrario è il più coerente con una visione organica, unitaria, olistica e moderna dei beni culturali e del paesaggio.

A me, convinto sostenitore di quel modello di tutela e valorizzazione, sembra invece che all’origine del suo fallimento, ci sia un’eccessiva prossimità ad un potere politico troppo spesso invadente e un uso eccessivo e arbitrario dello spoil system, che rischia di condizionare l’autonomia delle strutture tecnico-scientifiche, oltre alla discutibile legge regionale sulla dirigenza unica.

Mi rivolgo a Lei, sicuro della volontà Sua e della Giunta regionale di non ricadere negli stessi errori del passato e di intraprendere una nuova strada che consenta alla Sicilia non solo di tutelare e valorizzare il suo straordinario patrimonio culturale ma anche di rappresentare un modello positivo per l’intero Paese. Mi auguro, a tale proposito, che ci siano a breve occasioni di confronto su tali importanti tematiche, anche per affermare il ruolo che la Sicilia merita in tali ambiti, in campo sia nazionale sia mediterraneo.

AugurandoLe buon lavoro nel Suo importante incarico, Le porgo cordiali saluti.

Foggia, 7.8.2014

Giuliano Volpe


pubblicata su:
http://www.lanota7.it/siracusa-battaglia-per-i-soprintendenti-sospesi-lassessore-furnari-sotto-attacco-di-legambiente-marika-di-marco-beppe-patti-gaetano-volpe/
http://www.quotidianoarte.it/models/articolo.aspx?artN=785
http://www.patrimoniosos.it/rsol.php?op=getarticle&id=111871 

 

 


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