Blog

Non c'è conservazione senza sicurezza. Non c'è sicurezza senza prevenzione e manutenzione ordinaria

L’episodio di Santa Croce a Firenze rappresenta al tempo stesso una tragedia e anche un monito. Non ci può essere conservazione senza sicurezza. E non ci può essere sicurezza senza prevenzione e manutenzione ordinaria. È un monito per un paese fragile come l’Italia, che, oltre ai terremoti e disastri ambientali ormai ricorrenti, ha conosciuto per troppi anni un sostanziale disinteresse per il patrimonio culturale, per il paesaggio e l’ambiente.

Anche la discussione sulla proprietà (è un bene ecclesiastico? È un bene statale afferente al FEC-Fondo edifici di culto? È un bene civico o è privato?) o sulle responsabilità ha poco senso. Questo è un tema nazionale. È il tema nazionale. Che dovrebbe vedere coinvolti molti Ministeri, dai beni culturali all’ambiente, dalle infrastrutture alla protezione civile, ma anche la Chiesa, gli Enti locali, i privati. Si pensi ad esempio ai proprietari di dimore storiche, molte delle quali in condizioni di conservazione e sicurezza problematiche.

Bisognerebbe soprattutto tornare alla lezione di una grande personalità del restauro, l’indimenticabile e inascoltato Giovanni Urbani, che già quarant’anni fa combatteva la logica del restauro e affermava la necessità di una manutenzione ordinaria e programmata. Il suo ‘Piano pilota per la manutenzione programmata dei beni culturali dell’Umbria’ (1976) era un modello, purtroppo mai adottato. Oggi quella lezione andrebbe ripresa e arricchita con l’apporto delle nuove tecnologie sviluppatesi in questi decenni.

Il restauro interviene a danno avvenuto, è paragonabile ad un intervento chirurgico, mentre al nostro patrimonio, come al nostro organismo, servirebbe più prevenzione, più cura ordinaria, più controllo e monitoraggio per evitare il più possibile l’extrema ratio del restauro. Servono anche competenze specifiche in questo settore, serve una formazione adeguata di figure professionali. È una sfida per l’Università e per il MiBACT ma anche per le imprese e per i professionisti.

L’Italia ha sempre preferito i restauri (e non entro nel merito della qualità di alcuni di essi), anche perché prevedono grandi importi e grandi bandi. La manutenzione ordinaria costa molto meno ma necessita di risorse costanti e di interventi sistematici, con una continua azione di conoscenza e di monitoraggio del degrado e del rischio. Dovremo trattare il patrimonio culturale come facciamo o dovremmo fare per la cura delle nostre case: se cade una tegola dal tetto si chiama l’operaio e la si sostituisce, con una spesa alquanto limitata, non si attende il crollo del tetto per intervenire. E se si nota una crepa si interviene per tempo. L’incidente non può ovviamente essere del tutto eliminato ma certamente può essere fortemente limitato.

Da pochi anni le risorse destinate al patrimonio culturale sono cresciute sensibilmente. Ma ancora oggi riguardano nella maggior parte dei casi grandi interventi di recupero e restauro, mentre dovrebbe crescere sempre di più la quota per il funzionamento ordinario, come si sta cercando di fare. E soprattutto è necessario proseguire nell’affermazione di una tutela sociale del patrimonio, possibile solo se tutti i cittadini scopriranno il valore che il patrimonio culturale ha per ciascuno di noi, curandolo come una cosa propria. È questa la vera sfida futura della tutela e valorizzazione del patrimonio culturale del Paese. 

Pubblicato in: http://www.huffingtonpost.it/giuliano-volpe/non-ce-conservazione-senza-sicurezza-non-ce-sicurezza-senza-prevenzione-e-manutenzione-ordinaria_a_23250336/?utm_hp_ref=it-blog


<< Indietro

Ultimi post

La zone d'interesse

Visto “La zona d’interesse”, film di Jonathan Glazer, duro e doloroso come un pugno nello stomaco ripetuto continuamente con colpi ritmici,...

Killers of the Flower Moon

Visto, giorni fa (e purtroppo non al cinema, dove lo avevo perso) Killers of the Flower Moon, film epico (anche per la durata) di Martin Scorsese, grande...

La società della neve

Visto su Netflix la Società della neve, film drammatico, duro, a tratti sconvolgente, che racconta la nota vicenda del gruppo di ragazzi di una squadra...

L'educazione delle farfalle

Letto L'educazione delle Farfalle di Donato Carrisi, regalatomi da una amica che conosce la mia passione per i Thriller. Non avevo mai letto nulla di Carrisi...