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Prima i tetti o gli architetti?

Sento utilizzare sempre più spesso la metafora della costruzione della casa in relazione alla vicenda dei direttori dei musei: c'è chi dice, a ragione, che non si dovrebbe costruire prima il tetto e poi i muri: fuor di metafora, i critici sostengono che si dovrebbero prima fare le assunzioni, riorganizzare i musei e poi nominare i direttori. A prima vista potrebbero aver ragione, tanto l'argomento appare persuasivo, anche perché quasi ovvio. Allora servono alcune informazioni di base, anche perché sui giornali e, peggio ancora, in TV si scrive e si parla per sentito dire, senza studiare i documenti e le fonti anche quando la farlo sono certi sedicenti specialisti, che a volte dicono autentiche falsità, per ignoranza o anche magari consapevolmente: ma sappiamo bene che c'è chi ha costruito o sta costruendo la propria carriera e anche le proprie fortune economiche in questo modo (la visibilità mediatica garantita dalle polemiche accresce notoriamente il valore delle consulenze e del cachet!).

Prima di costruire muri e tetti, non servirebbe forse un progetto e quindi un 'architetto o un ingegnere o anche un geometra' (a seconda della complessità della costruzione)? Ebbene i nuovi direttori sono un po' gli architetti delle nuove costruzioni museali. Ecco perché bisognava prima sceglierli e incaricarli.

Infatti la riforma del MIBACT e il decreto ministeriale sui musei prevedono che:

a) si dia vita ad un sistema museale nazionale, che fa capo al nuovo DG Musei

b) si dia vita ai Poli museali regionali, che fanno capo a Direttori, che dovranno organizzare i sistemi museali regionali, anche con il coinvolgimento dei musei civici, diocesani, privati.

c) i venti grandi musei avranno autonomia amministrativa: cioè avranno un loro conto corrente, gli introiti dei biglietti e di ogni altro tipo (donazioni, progetti, finanziamenti locali o internazionali, etc.) resteranno nelle casse del museo.

d) ogni museo avrà un consiglio di amministrazione e un comitato scientifico, presieduti dai direttori; nei prossimi mesi si procederà a designarli a cura del ministro, anche d'intesa con MIUR e MEF, del Consiglio Superiore BCP, delle Regioni e dei Comuni interessati; senza i direttori non potevano insediarsi questi organismi e senza questi organismi non poteva realizzarsi l'autonomia amministrativa e gestionale, cioè non si poteva dare un nuovo assetto ai musei.

e) i nuovi direttori non sono assunti a tempo indeterminato, ma a tempo, con contratto di tipo privato: se funzionano, bene, altrimenti vanno via; ci sarò un sistema di valutazione del loro lavoro.

f) assunzioni: sono un’emergenza, lo sappiamo, ma siamo ancora in una fase di blocco del turn over nella pubblica amministrazione; le assunzioni, che a breve riprenderanno, devono tener conto prioritariamente, per legge, dei possibili trasferimenti dalle province, prima di poter bandire concorsi; inoltre i musei, essendo autonomi e avendo proprie risorse, potranno effettuare assunzioni sotto forma di contratti, collaborazioni, e altre modalità, contribuendo quindi a articolare il quadro del personale operante nelle varie attività di ricerca, catalogazione, didattica, servizi, etc.

Prima delle recenti nomine, i direttori dei musei erano funzionari delle soprintendenze (e in qualche caso lo stesso soprintendente): cioè si occupavano di musei insieme a mille altre cose. Alcuni lo hanno fatto egregiamente, ma senza autonomia, dipendendo per ogni decisione e ogni procedura dal soprintendente. A volte i direttori di un museo erano i funzionari più anziani, che acquisivano quella funzione a fine carriera dopo anni di rogne a occuparsi del territorio; oppure, più semplicemente, il funzionario residente nella città in cui ha sede il museo. Nessuna valutazione sul lavoro svolto, nessuna incidenza dell’incremento o decremento dei visitatori, nessuna reale attenzione all’acquisizione dei fondi per un migliore funzionamento. Ora le cose cominciano a cambiare. Ma per farlo serve prima un progetto e un architetto: poi si potrà cominciare a metter insieme la squadra dei muratori e a costruire in sequenza muri, tetto e arredi. 

 


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