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Solidarietà al direttore del Museo Egizio Ch. Greco

Ecco cosa si minaccia! Si vorrebbe mandare via (ma in realtà non possono, ignorano anche che l'Egizio è gestito da una Fondazione e non dal MiBACT) direttori capaci come Greco che ha portato un museo, che anni fa era una realtà in profonda crisi, a risultati eccellenti, sotto ogni profilo, come servizi ai visitatori, per ricerca, per mostre, per attività culturali e sociali. 
Certo i panorama in questo campo non è esaltante. Altre forse politiche prevedono nel loro programma di tornare indietro, a prima del 2004 (forse sono talmente impreparati e incompetenti che hanno sbagliato data, immagino pensassero al 2014, ma è difficile capire effettivamente cosa pensino). Se si volesse tornare a prima del 2004 bisognerebbe eliminare al Codice dei beni culturali e del paesaggio, emanato appunto nel 2004!
Altri ancora vorrebbero 'solo' smantellare le recenti riforme, tornare a soprintendenze settoriali e eliminare l'autonomia dei musei. 
Forse c'è una voglia di tornare al 900, alla prima Repubblica, a quando eravamo tutti più giovani. Peccato però che gli anni sono passati per tutti, c'è un mondo completamente diverso (che piaccia o no), e il patrimonio culturale deve svolgere un ruolo nuovo in una realtà profondamente diversa. Molte cose sono da migliorare, da correggere, da applicare molto meglio, ma pensare di tornare indietro mi sembra francamente un grave errore.

Ecco comunque il Comunicato del Consiglio Superiore Beni Culturali e Paesaggistici da me presieduto:

Il Consiglio Superiore dei beni culturali e paesaggistici del MiBACT ha espresso piena solidarietà alla Fondazione Museo Egizio di Torino e massimo sostegno all’iniziativa promozionale rivolta alle persone di lingua araba, che mira a ampliare il proprio pubblico e a coinvolgere una delle maggiori comunità dell’area metropolitana torinese attraverso uno straordinario patrimonio culturale.
Le attività del Museo Egizio sono un servizio pubblico essenziale interamente sostenuto da risorse proprie, la quantità e la qualità delle sue collezioni sono seconde solo a quelle del Cairo e costituiscono un unicum in Europa e nel mondo. Si tratta pertanto di un’istituzione capace sia di aiutare la comunità arabofona, in primo luogo egiziana, presente nell’area a ristabilire un contatto con il proprio passato, sia di ampliare gli orizzonti culturali dei cittadini grazie alla visita di uno dei più ricchi e ben fatti musei a livello internazionale. 
“Siamo particolarmente vicini al Museo Egizio – ha dichiarato il Presidente del Consiglio Superiore, Giuliano Volpe – alla Presidente della Fondazione Evelina Christillin e al direttore Christian Greco, che fin dal suo insediamento si è adoperato con intelligenza e con successo perché questo sia un museo bello, intelligente e inclusivo: il museo di tutti e per tutti”.

Roma, 23 gennaio 2018 
Ufficio Stampa MiBACT


http://www.beniculturali.it/mibac/export/MiBAC/sito-MiBAC/Contenuti/MibacUnif/Comunicati/visualizza_asset.html_1270330724.html


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