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Cani, merli e volpi!

Oggi La Repubblica ha finalmente pubblicato, dopo un paio di invii del testo, ridotto a 2000 caratteri, e un po’ di resistenze e di pressioni, il mio intervento di replica all’articolo di Merlo del 5 agosto scorso. Merlo ha ovviamente fatto una controreplica (devono sempre avere l’ultima parola!), confermando livore e veleni. Ha nuovamente affermato che prima i presidenti e i componenti del Consiglio Superiore BCP sarebbero stati dei ‘cani da guardia abbaianti’, mentre ora saremmo tutti venduti e ossequienti. Poi si è trasformato in presidente dell’Accademia della Crusca, contestandomi l’uso del termine ‘benaltrismo’, che sarebbe stato introdotto, a suo dire, da Bondi e Brunetta (sarà vero?). Strano che un giornalista contesti l’uso di neologismi e si trasformi in un archeologo della lingua italiana, che forse è qualcosa di più vivo (come dovrebbero essere anche i monumento e i siti archeologici) di quello che pensa il purista Merlo. Ora si dà il caso che il sito del suo stesso giornale, dotato di un utile dizionario (Hoepli editore.it), registri ovviamente anche questa orrenda parola e così la spieghi: “benaltrismo [ben-al-trì-ṣmo] s.m. iron. Tendenza a rimandare pretestuosamente la spiegazione di problemi contingenti a fumose cause di carattere più generale”, che mi sembri spieghi perfettamente gli argomenti addotti da Merlo. Prontissimo ad evitare l’uso di questa parola, se si evitasse anche la tendenza, purtroppo assai diffusa, a ritenere che ci sia sempre qualcosa di più importante da fare rispetto a quella proposta.

Quanto poi alla decisione di ristrutturare l’Arsenale Pontificio di Roma (operazione in sé di grande importanza in quanto recupero di un complesso monumentale di pregio), la destinazione prevede residenze di giovani artisti e laboratori d’arte, presenti in tante altre grandi città del mondo: non mi sembra una idea sbagliata per Roma.

In ogni caso, non ho nessun desiderio di polemica sterile. Parleranno i fatti, rispetto al nulla degli anni passati, tanto rimpianti.

Sono peraltro convinto che questo Paese e il mondo dei beni culturali in particolare abbiano  bisogno dell’apporto di tutti: certamente di cani abbaianti (come ho già detto: alla luna?) e di merli cantanti (sono per la pluralità di voci e di pensieri), e forse anche di volpi pensanti! E di qualcuno che i progetti li realizzi. Buon ferragosto a tutti.


Ecco il testo della mia lettera pubblicata oggi:

Nell’articolo di F. Merlo del 5 agosto, il Consiglio Superiore del Mibact è stato dileggiato, in modo peraltro disinformato. Gli otto “presunti saggi” sono personalità designate dal ministro e da Comuni, Province e Regioni (chi scrive), mentre i “sette astuti funzionari” altro non sono che i presidenti dei Comitati tecnico-scientifici, esperti di archivi, biblioteche, arte, architettura, archeologia, economia della cultura, musei, in gran parte docenti universitari designati dal CUN (basta andare su www.beniculturali.it/consigliosuperiore).

Per quanto riguarda invece le opinioni, Merlo rimpiange il vecchio Consiglio di “cani da guardia” (mai esistito). So bene che c’è chi preferisce scrivere appelli e prevedere catastrofi a ogni cambiamento, invece di impegnarsi per riforme radicali. Per la prima volta si torna a investire e fra un po’ ripartiranno le assunzioni. Certo serve molto di più, soprattutto per la gestione ordinaria, per recuperare anni di disinteresse, tagli, blocco del turn over, delegittimazione sociale. Ma come non riconoscere che si è impressa una svolta?

Anche per l’arena del Colosseo inviterei a un maggior rispetto, evitando il vezzo del benaltrismo. Merlo comunque ha già deciso che il restauro sarà kitsch e il Colosseo imiterà Las Vegas! Basta avere un po’ più di fiducia in quelle stesse soprintendenze, che è facile difendere solo a parole.

Mi spiace che nel campo dei beni culturali, dove nessuno ha la verità in tasca, questo giornale progressista sia tribuna unilaterale di posizioni conservatrici che contribuiscono a tenere in vita una visione elitaria del patrimonio, a promuovere una politica (peraltro inefficace) fatta solo di no, a produrre quella separazione con i cittadini che è il vero problema della tutela. Se superiamo la sterile demonizzazione di chi la pensa diversamente, possiamo lavorare insieme laicamente a un progetto culturale che accetti le sfide del presente.

Giuliano Volpe

Presidente del Consiglio Superiore Beni culturali e paesaggistici del Mibact.



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