Blog
Panda, simbolo del Sichuan
Nel Sichuan non è possibile non visitare uno dei parchi dedicati ai Panda. La scelta va al parco di Chengdu, dove è attivo un Istituto di ricerca sui panda giganti, Chengdu Research Base of Giant Panda Breeding, maggiormente colpiti dall’estinzione. Si tratta di un parco costruito artificialmente negli ultimi 30 anni in una zona prima del tutto libera da vegetazione: grazie al clima e alla cura continua si è ricostruito un habitat ideale per i Panda, che al momento raggiungono il numero di 100 esemplari circa.
Il centro ha tra gli obiettivi non solo la conservazione ma anche la riproduzione, effettuata in apposite strutture molto ben attrezzate.
Come tutti i parchi finora visitati, è molto curato, nei minimi dettagli, con una manutenzione continua: squadre di operai provvedono alla cura della vegetazione, alla pulizia, oltre che alla cura degli animali. Lavorano in questa struttura circa 300 persone compreso il personale veterinario e i ricercatori. I panda bruni vivono all’aperto, mentre i panda giganti sono sistemati in vani di cemento, nei quali sono ricostruiti alberi, sui quali dormono.
Molti sono i visitatori, che utilizzano anche navette elettriche per gli spostamenti. Anche qui la guida è molto preparata, oltre che gentile.
Ultimi post
C'era una volta mia madre
bbiamo visto al cinema "C'era una volta mia madre" di Ken Scott, tratto dal romanzo autobiografico (quindi da una storia vera) di Roland Perez, avvocato e...
Bilancio 2025: una preoccupante afasia aleggia sulla politica culturale
È grave, dopo anni di crescita, la decisione di ridurre i fondi per la tutela e la valorizzazione (-78 milioni nel 2026, -168,8 nel 2028...). Proprio...
Beni culturali, un emendamento al giorno. Adesso si sfascia il sistema di formazione dei restauratori
'ANGOLO DEI BLOGGER. Un nuovo emendamento al DDL sulla semplificazione, presentato da esponenti della Lega, riapre la disciplina transitoria per...
Cinque secondi
Abbiamo visto questa sera un film italiano (non suoni una critica perché ci sono anche film italiani ben fatti!), “Cinque secondi“ di Paolo...





































































