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Un vero paradiso archeologico, marino e ambientale: la Gaiola
Ieri ho avulto il piacere di visitare, su invito di Maurizio Simeone, l'area archeologica e paesaggistica della Gaiola, un vero paradiso alle porte di Napoli, non lontano dall'area di Bagnoli. Un'area un tempo degradata, area marina protetta, recuperata con amore e competenza dal CSI Gaiola Onlus, composta da archeologi, biologi marini, naturalisti, esperti di arti. Ne ho parlato nel mio libro 'Un Patrimonio italiano', come uno degli esempi positivi, e quindi rinvio a quelle pagine. Voglio invece sottolineare il piacere di trascorrere alcune ore, in una splendida giornata ormai estiva, al tramonto, in questo posto, apprezzando l'interesse straordinario del contesto archeologico, con la lunga galleria (cd. Grotta di Seiano), la monumentale villa di Pollione donata poi ad Augusto e divenuta residenza imperiale, il teatro, l'odeion, i peristilio, i vari ambienti affacciati sul mare, e i tantissimi vani ancora da indagare posti nella bella leccieta, uno dei pochi residui di bosco di leccio lungo la cosa. Un panorama mozzafiato. E poi il piacere di inaugurare l'odeion, da anni impraticabile e ora recuperato e sistemato grazie ai proventi dei biglietti delle rassegne teatrali musicali degli anni passati, 'Pausilypon, suggestioni all'imbrunire' (https://www.suggestioniallimbrunire.org). Senza un euro speso dallo Stato e dalla Soprintendenza (rappresentata dal collega Stanco), ma con l'attività di una onlus che gestisce benissimo questo sito, lo cura, lo manutiene, lo fa vivere con mille attività, ne consente la fruizione ai cittadini e ai visitatori. E poi lo spettacolo teatrale, Scarrafunera, un monologo in napoletano, duro e doloroso come un pugno nello stomaco, capace di far riflettere anche attraverso la battuta e la risata amara, testo di Christian Izzo, con il bravissimo attore Roberto Azzurro. Un luogo da visitare e da vivere. Grazie ai ragazzi del CSI Gaiola onlus.
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