Rendere l’arena del Colosseo di nuovo calpestabile, come nell’Ottocento. Il ministro dei Beni culturali lo aveva proposto lo scorso novembre, riprendendo un’idea dell’archeologo Daniele Manacorda. E oggi, intervenendo al XIX Convegno del Fai, Dario Franceschini ha confermato: «Ricostruire l’arena del Colosseo com’è stata fino all’Ottocento è un modo per tutelare il monumento e lo faremo». Con l’arena ricostruita, le possibilità di fruizione si moltiplicano. «Si possono fare rappresentazioni uniche al mondo - ha sostenuto il ministro - con diritti tv sufficienti per restaurare tutta l’area archeologica centrale».
Il placet del presidente del Consiglio dei beni culturali
Prima dell’intervento di Franceschini, era arrivato un autorevole placet. Per il presidente del Consiglio superiore dei beni culturali, Giuliano Volpe, a capo della commissione paritetica Mibact-Roma capitale, la ricostruzione dell’arena del Colosseo aiuterebbe a «migliorare la comprensione e la fruizione del monumento».
Volpe: no al centro di Roma trasformato in parco archeologico
No di Volpe, invece, al piano di trasformare l’area centrale di Roma in un grande parco archeologico: «Sarebbe visitato soprattutto dai turisti e rischierebbe di diventare un non luogo che espelle i cittadini. L’area archeologica centrale romana, che è la più grande d’Italia e non solo, deve essere un luogo vitale e vivo». Ci vuole tutela, ha detto Volpe, e «ci vuole buona comunicazione che fronteggi la cattiva comunicazione, quella del sensazionalismo, dei misteri, della fanta-archeologia. Ci vuole un racconto che renda la complessità senza banalizzare». Anche nella tutela, ha aggiunto il presidente del Consiglio superiore dei beni culturali, «bisogna evitare i conservatorismi, servono ricostruzioni, anastilosi, strumenti che aiutino la comprensione e la fruizione».