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Grande discriminazione sul diritto allo studio

Pubblico la lettera inviata al Predidente Vendola, all'assessore Sasso, ai rettori pugliesi, al presidente dell'Adisu, a proposito dell'assurda decisione del Ministero in materia di diritto allo studio, condividendobe completamete i contenuti. Protesterò vivamente contro questa decisione e mi batterò per garantire pari opportunità a tutti gli studenti.

Alla cortese attenzione di Nichi Vendola

Presidente della Regione Puglia

e di Alba Sasso

Assessore al Diritto allo Studio della Regione Puglia

e p.c. a Carlo De Santis

Presidente dell'A.Di.S.U. Puglia

a Corrado Petrocelli

Magnifico Rettore

Università degli Studi di Bari

a Domenico Laforgia

Magnifico Rettore

Università del Salento

a Giuliano Volpe

Magnifico Rettore

Università degli Studi di Foggia

a Nicola Costantino

Magnifico Rettore

Politecnico di Bari

OGGETTO: Appello degli Studenti pugliesi al Presidente della Regione Puglia e all'Assessore

regionale Alba Sasso in vista della Conferenza Stato Regione

del 7 Febbraio

In questi giorni, a pochi giorni dalla chiusura della legislatura, abbiamo assistito all’ultimo colpo di

coda del Governo Monti con la presentazione del Decreto Ministeriale c.d. “Determinazione dei

livelli essenziali e requisiti di eleggibilità delle prestazioni per il diritto” allo studio universitario .

Tale decreto prevede una vergognosa rimodulazione dei parametri di assegnazione delle borse

di studio. Questo rappresenta un ulteriore schiaffo alla democrazia, oltre che ai diritti delle

studentesse e gli studenti di questo paese, che rischiano di subire ancora una volta

un’imposizione dall’alto senza avere alcuna voce in capitolo sul proprio destino.

Entrando nel merito, a tutti gli studenti e le studentesse con reddito ISEE superiore ai 14.300 €

(contro i precedenti 17.000 ISEE in Puglia) sarà negato l’accesso al bando per l’erogazione delle

borse di studio nel Sud Italia! Al Nord ed al Centro, invece, i limiti massimi saranno

rispettivamente di 20.000 € e 17.150 € ISEE.

Appare chiara, quindi, la volontà di danneggiare ulteriormente gli studenti del Sud. Infatti questo

Governo applica criteri di reddito inferiori per la nostra regione differenziando i criteri di accesso

tra regioni del sud e del nord, mentre recentemente (D.lgs 68/2012) sul piano della tassazione

studentesca ha invece omogeneizzato la contribuzione studentesca su tutto il territorio

nazionale, e in Puglia abbiamo subito un aumento da 77€ a 140€.

Questo meccanismo malsano ed iniquo porterà inevitabilmente a tre conseguenze terrificanti:

1) l’espulsione dal sistema di diritto allo studio regionale di migliaia di studenti e studentesse,

considerando la restrizione dei criteri di accesso ad esso. La logica, ed immediata,conseguenza

sarà l’abbandono degli studi universitari da parte di quegli studenti (specialmente al sud Italia)

che in assenza dei fondi non potranno più sostenerne i costi, per altro garantiti dall'art. 34 della

Costituzione, necessari per proseguire gli studi;

2) l'esodo forzato dal sud al nord di tutti gli studenti con un ISEE superiore a 14.300 e inferiore a

20.000 e di conseguenza l’ulteriore svuotamento delle università del sud.

3) migliaia di studenti che all’università non si iscriveranno mai.

Riteniamo molto pericolose le conseguenze dell'approvazione del Decreto e per questo

chiediamo a gran voce che tale provvedimento venga respinto nella riunione della

Conferenza StatoRegioni

in programma il 7 Febbraio prossimo.

Siamo convinti che il Presidente Vendola e l’Assessore Sasso abbiamo il dovere di assumere

una posizione pubblica contraria a questo decreto e che debbano opporsi con forza alla sua

approvazione. E’ una necessità improrogabile dopo i risultati ottenuti nella nostra regione

quest’anno in materia di Diritto allo Studio. Il traguardo appena conseguito del 92% della

copertura degli aventi diritto, che non è solo un risultato politico, ma una vera e propria

risposta alle esigenze materiali degli studenti e delle studentesse pugliesi, non può

essere vanificato dall’ennesimo provvedimento penalizzante di un Governo che non ha mai

ritenuto i Saperi e la Conoscenza una priorità per rilanciare il Paese.

Lo chiediamo a gran voce; la stessa voce di quegli studenti che in questi anni hanno lottato non

solo per l’aumento dei fondi per il diritto allo studio, ma per un’università ed una scuola

pubbliche e di qualità.

Per questo, Vi chiediamo di intervenire e farvi portavoce nella Conferenza Stato Regioni,

delle

nostre preoccupazioni, e di difendere in quella sede il diritto allo studio.

Rete della Conoscenza Puglia

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