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I Bronzi, Sgarbi e gli attacchi a Volpe
Il Ministro Franceschini ha istituito una commissione tecnica per decidere se i Bronzi di Riace debbano o no essere spostati per andare all’Expo di Milano 2015.
La Commissione ha esposto in una relazione i motivi che l’hanno indotta a dare un parere negativo allo spostamento.
Si tratta di una risposta tecnicamente attesa, dal momento che al quesito se i due bronzi potessero essere spostati “senza pregiudizio alcuno” era difficile rispondere di sì.
Consapevole di questo, la commissione ha indicato anche alcuni gravi ritardi nella politica complessiva di cessione temporanea delle opere conservate nei nostri musei e lamentato la mancanza di progetti scientifici e culturali tali da superare estemporaneità delle tante richieste, che giungono dall’Italia e dall’estero.
Niente di ideologico, dunque, ma un tentativo di riportare una questione specifica nell’ambito di una riflessione generale sul tema.
La decisione è stata accolta con soddisfazione da molti e con perplessità e scontento da altri. E’ normale che sia così: il tema infatti non è risolvibile solo in termini tecnici.
Quello che non è accettabile è la pratica dell’insulto, che anche in questo caso è scattata da parte di Vittorio Sgarbi, che ha accusato i commissari di essere non solo incapaci e bugiardi, ma anche concussi, perché la loro sarebbe stata una decisione politica. Bersaglio di un intervento particolarmente triviale in una trasmissione televisiva, ovviamente in assenza di qualunque contraddittorio, è stato il prof. Giuliano Volpe, presidente della Commissione. Sgarbi forse non sa che un presidente non comanda e non decide da solo, ma ascolta e fa in modo che gli argomenti vengano presentati, discussi e affrontati con cognizion di causa e pacatezza, come la Commissione risulta abbia appunto fatto. Sgarbi forse non sa che Volpe è non solo persona integerrima, ma una personalità stimata nel mondo dei beni culturali, che ha portato vitalità, innovazione e speranza là dove oggi regna avvilimento e assenza di progettualità.
Sgarbi sa invece che il fango che getta sulle persone, anche dalle tribune a lui sempre aperte delle reti televisive pubbliche, è destinato a tornargli addosso, dal momento che oggi l’opinione pubblica sa distinguere meglio di ieri tra chi cerca di operare per il bene comune e chi costruisce a spese altrui la propria immagine narcisistica.
Daniele Manacorda
Clementina Panella
Carlo Pavolini
Riccardo Santangeli Valenzani
Elizabeth Jane Shepherd
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