Blog
Madonna a Pompei.
Ha creato non poche polemiche la visita di Madonna a Pompei nel giorno del suo sessantaseiesimo compleanno. Era inevitabile. Ogni volta che una celebrità del mondo dello spettacolo o della moda o dello sport decide di visitare un museo o un parco archeologico parte la solita trafila di attacchi più o meno ideologici, con i soliti argomenti: la privatizzazione del patrimonio comune, i rischi di danneggiamenti, la limitazione all’accesso pubblico dei visitatori “comuni”. È successo anche in passato e credo succederà in futuro.
Come a proposito di altri casi degli anni scorsi, a mio parere è necessario garantire tre elementi irrinunciabili:
1) l’assoluta mancanza di danni fisici di qualsiasi tipo al patrimonio;
2) il rispetto dei normali orari di visita per gli utenti;
3) i vantaggi in termini economici e/o reputazionali per il patrimonio culturale.
Anche oggi che non ho più alcun ruolo al Ministero della Cultura e non risparmio critiche all’attuale gestione, non cambio idea a tal proposito e cerco di ragionare al di fuori della stanca logica di contrapposizione (“a prescindere” direbbe Totò), ma guardando i fatti e cercando di ragionare su di essi e di cogliere anche le eventuali novità.
Come sempre il più accanito nel lanciare strali è stato Tomaso Montanari sul Fatto Quotidiano. La pacata risposta sullo stesso giornale da parte del direttore del Parco di Pompei Gabriel Zuchtriegel ha perfettamente chiarito le varie questioni poste dal bravo storico dell’arte e rettore dell’Università per Stranieri di Siena, che aveva già negli anni passati attaccato senza esclusione di colpi le riforme di Dario Franceschini (non senza attacchi anche a chi scrive, che quelle riforme ha condiviso e difeso, semmai esprimendo perplessità sulla loro non pienamente soddisfacente applicazione).
In questo caso, a mio parere, Montanari non ha colto o non ha voluto vedere alcuni elementi di particolare significato. Innanzitutto, come ha ben precisato e dimostrato con dati verificabili Zuchtriegel, la visita privata della popstar con un gruppo limitato di ospiti si è svolta dopo gli orari di chiusura, per cui nessuna sia pur minima limitazione è stata imposta ai visitatori; il parco ha riaperto regolarmente alle ore 9:00 del giorno successivo. Nessun danno è stato arrecato ai monumenti e quindi nessun intervento di ripristino-restauro si è reso necessario. È però a proposito dei vantaggi per Pompei, che certo non ha bisogno di promozione mediatica, che si registra la novità più significativa. In maniera intelligente il direttore del Parco ha voluto non limitare la visita al normale giro tra domus e monumenti pubblici della città romana, ma ha colto l’occasione per porre in rilievo il progetto “Sogno di volare”, da lui fortemente voluto, che coinvolge ragazzi del territorio pompeiano in laboratori teatrali e di educazione al patrimonio. Madonna ha apprezzato l’idea, non solo destinando un ingente contributo (ben 250.000 euro) ma anche incontrando i ragazzi e assistendo a una loro breve rappresentazione. Possiamo immaginare l’emozione di quei ragazzi nell’incontrare e nell’esibirsi davanti a una diva che ha deciso di sostenere i loro sforzi!
Quindi non un contributo per il restauro di un affresco o per uno scavo ma per promuovere un progetto culturale e sociale. Un progetto di cui quasi nessuno sapeva ora ha conquistato grande rilevanza. Ecco una novità importante! Un’attività di grande portata sociale, che punta a fare anche di Pompei (che una certa immagine stereotipata collega ormai solo alle scoperte più o meno sensazionalistiche) un luogo della cultura che si occupa anche di chi vive in quei territori, a partire dai bambini e dai ragazzi. Pompei può e deve diventare non solo un laboratorio di ricerca e di tutela, ma anche uno strumento di crescita culturale e socioeconomica e di miglioramento della qualità della vita per tutto il territorio vesuviano. Non c’è, infatti, solo Pompei delimitata dalle mura, ma c’è un intero straordinario territorio con un patrimonio archeologico e paesaggistico non meno importante. In tal senso vanno anche altre scelte dell’attuale direttore, che a mio parere vanno sostenute superando logiche di schieramento. Si può cogliere (se solo lo si vuole) questo vero e proprio cambio di paradigma anche a proposito della recente scoperta di altre due vittime dell’eruzione del 79 d.C. nella Regio IX: non più il solito can can mediatico, in passato usato soprattutto per l’autopromozione di chi allora dirigeva Pompei, ma l’occasione per annunciare un allargamento degli orizzonti, come emerge dal comunicato che ha annunciato la scoperta:
"Il progetto di scavo si inserisce in un approccio più ampio, sviluppato negli ultimi anni con l’obiettivo di migliorare la tutela e l’assetto idrogeologico dei fronti di scavo. In base ai dati raccolti in questo periodo, il Parco Archeologico è impegnato a calibrare il proprio approccio, mettendo al centro gli aspetti del restauro, della salvaguardia e dell’accessibilità del patrimonio e circoscrivendo accuratamente le aree di scavo all’interno della città sepolta nel 79 d.C. Al tempo stesso, importanti investimenti ministeriali e governativi sono destinati a nuovi scavi nel territorio circostante, da Civita Giuliana a Villa dei Misteri e all’antica Oplonti nel Comune di Torre Annunziata".
Quindi: finalmente una vera manutenzione programmata, finalmente più tutela sistematica e restauro invece che sempre e solo nuovi scavi (che poi pongono seri problemi di sostenibilità), finalmente meno sensazionalismo e più ricerca mirata e condivisa (da segnalare con soddisfazione la rapida pubblicazione in accesso aperto di articoli scientifici in un apposita rivista on line del Parco), e soprattutto un grande investimento nella conoscenza e valorizzazione del territorio, popolato di straordinarie ville. Pompei così non sarà più una sorta di fantastica “cattedrale nel deserto”, ma dialogherà, come in passato, con le fertili campagne circostanti, con le villae, vere e proprie efficienti aziende agricole dell’aristocrazia romana, con il litorale e il mare. E così anche la stessa pressione turistica potrà essere meglio gestita proponendo nuovi itinerari e distribuendo la presenza turistica in un’area più ampia.
Non cogliere questi cambiamenti nel sito archeologico più importante e noto d’Italia e continuare a proporre il solito disco rotto di polemiche preconcette significa avere “occhi che non vedono”, come ha elegantemente fatto notare Gabriel Zuchtriegel in un articolo sul Corriere del Mezzogiorno citando le parole di una canzone di Madonna: “You only see what your eyes want to see”.
, Madonna a Pompei... e giù le solite polemiche. Ma la sua visita ha portato solo benefici, in Huffington Post 20.8.2024, https://www.huffingtonpost.it/blog/2024/08/20/news/madonna_a_pompei_e_giu_le_solite_polemiche_ma_la_sua_visita_ha_portato_solo_benefici-16720819/
Ultimi post
L'elenco dei motivi per cui Sangiuliano dovrebbe dimettersi (non per Boccia)
Ha voluto imporre una nuova inutile riorganizzazione del Ministero aumentando il numero dei dirigenti, rendendo il centro ancor più macrocefalo, creando...
Archeologia … ci vuole “disciplina”!
L’archeologia universitaria è distinta in numerosi ambiti disciplinari... e l’unitarietà metodologica? Finalmente riconosciuta! Questa...
La tragedia degli ulivi pugliesi
Lo ammetto. Non sono specialista del tema complicatissimo che mi permetto oggi di porre all’attenzione dei lettori dell’Huffington Post. Non sono un...
Bagnoli vs Gaiola
Ho piena fiducia nel commissario Gaetano Manfredi e mi appello a lui: questo impianto serve, ma finirà per snaturare un tratto di costa assai...