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Tra deluge e piccole cose

Stasera una serata cinematografica full time con due film visti di seguito nella stessa sala.
Due film diversissimi tra loro, relativi a due periodi e due contesti lontanissimi tra loro, ma entrambi molto belli. Anche se - lo riconosco - un po’ troppo lenti, il secondo più del primo.
Si è cominciato con Le deluge di Gianluca Jodice. Un film italo-francese che racconta gli ultimi giorni di Luigi XVI e di Maria Antonietta trascorsi nella Tour du Temple, una strana prigione in attesa del processo e della morte con la ghigliottina. Sono giorni ricostruiti a partire dal diario di Cléry valletto del re, che ci presentano una famiglia reale come non siamo stati abituati a immaginarla. Costretti a modificare le proprie abitudini e diventati quasi una coppia normale e umanissima, i due reali riscoprono un legame mai avuto prima. Il film, delicato, profondo, ricco di sfumature e di dettagli minimi, si sofferma soprattutto sulla psicologia dei due personaggi travolti dal diluvio della rivoluzione, reagendo in maniera diversa: più dignitosa nel caso di Luigi, uomo debole, assai poco coraggioso, più sprezzante e arrogante e infine disperata nel caso di Antonietta.
Il secondo film, Piccole cose come queste, di Tim Mielants con Cillian Murphy come protagonista (sia pure con un eccesso di fissità espressiva), ci porta in Irlanda negli anni Ottanta: un paesaggio di freddo, neve, carbone presentati nel periodo natalizio, dominato da una rigida religione. Il film tratta il tema delle condizioni tragiche cui erano costrette giovanissime ragazze madri in uno dei conventi che di loro si occupavano, per redimerle dal peccato e per affidare i loro bambini a famiglie affidabili. Bill Furlong, carbonaio, è lui stesso uno di quei bambini, che ha perso presto la mamma. Generoso con tutti, vive con il peso di quell’origine e non riesce, nonostante tutti gli consigliassero di non occuparsene, a chiudere gli occhi su quella situazione, rivedendo sua madre nella condizione di una ragazza rinchiusa nel convento. Film riflessivo e profondissimo che ripropone il dramma delle Case Magdalene, già denunciato in altri film, come “Magdalene" di Peter Mullan e "Philomena" di Stephen Frears.
Due bei film che suggerisco di vedere (non necessariamente in sequenza!).

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