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Un eroe
Visto ‘Un eroe ‘ di Asghar Farhadi, un gran bel film, esempio di una sorta di neorealismo iraniano (pare peraltro che la figura del bambino sia ispirata a quella di Ladri di biciclette: ugualmente addolorato da un padre che non riesce a farsi stimare). Un film di perdenti, tutti, il protagonista in carcere per debiti, il creditore e sua figlia, i dirigenti del carcere, la tv, i giornali e i social, in una società ipocrita, moralista e pervasa da una religiosità superficiale (l’invocazione di Dio è una sorta di continuo intercalare in ogni discorso), ‘inquinata’ da onnipresenti cellulari, messaggi, video, social, che si emoziona per un gesto eroico salvo poi insospettirsi per un atto di generosità ambiguo e distruggere l’eroe per un giorno, che vediamo all’inizio e alla fine della sua breve parabola in carcere.
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