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Apulia felix, primo bilancio

Tre anni di Apulia felix

Nel 2012 nasceva la Fondazione Apulia felix.  L’idea nacque proprio nella redazione di questo giornale, nell’ambito di un confronto tra me, allora rettore dell’Università di Foggia, e un gruppo di imprenditori di Foggia, che avevano manifestato il desiderio di impegnarsi in prima persone e di lanciare un segnale forte alla società locale.

Inizialmente i soci fondatori erano sette gruppi imprenditoriali, ridottisi poi a cinque, dopo circa un anno. Ad essi si sono andati aggiungendo negli ultimi tempi altri sette soci sostenitori, tra imprenditori, professionisti e semplici cittadini, con un allargamento interessante ad altre realtà della Provincia. Piccole donazioni sono poi state fatte anche da altri cittadini: mi ha fatto particolare piacere che un cittadino di Canosa, avendo apprezzato le attività della Fondazione, note attraverso la stampa e il web, abbia deciso di effettuare una sua donazione, pur no potendo avvalersi personalmente dei vantaggi delle attività da noi organizzate. Sono segnali importanti di incoraggiamento che lasciano ben sperare.

Come ho ricordato più volte, la denominazione della Fondazione è tutt’altro che casuale; con essa abbiamo voluto richiamare non solo un ambito territoriale privilegiato, corrispondente all’antica Daunia e all’attuale Puglia centro-settentrionale, ma anche, con l’aggettivo felix, una visione ben  precisa. Felix nel senso di fecondo, fertile, che dà frutto, intende lanciare un messaggio di ottimismo, di rifiuto della logica della rassegnazione, della lamentela, dell’autoassoluzione e autocommiserazione. Come scrive Jacques Attali in un suo recente saggio, non bastano più l’indignazione e le denunce tipiche di quelli che l’economista francese chiama i ‘rassegnati-reclamanti’, schiavi del passato. Serve l’impegno personale, con il contributo di tutti. Serve la voglia di (ri)mettersi in gioco, dimostrando con i fatti cosa si sa fare e cosa si può fare.

Con le varie iniziative finora organizzate e in particolare con il recupero dell’auditorium Santa Chiara la Fondazione sta dimostrano cosa si può fare e cosa sa fare. Se nella prima fase di vita, infatti, sono stati prevalenti i contributi dati ad iniziative realizzate da altre associazioni o da singoli, ultimamente la Fondazione ha ritenuto di dover privilegiare le attività promosse direttamente o in collaborazione con altri soggetti. Si è ritenuto opportuno favorire la realizzazione di alcune manifestazioni culturali, musicali, teatrali nella consapevolezza dell'importanza di sostenere iniziative di qualità in grado di trasformare le potenzialità ancora inespresse del territorio, in competenze specifiche, in imprese culturali. Oppure ha sostenuto associazioni operanti nel sociale, ad esempio donando un’ambulanza alla Associazione Viva la Vita, che si occupa di malati di SLA.

Il salto di qualità considerevole è stato compiuto grazie all’accordo per Santa Chiara, sottoscritto nell’agosto del 2013 con il Comune di Foggi e l’allora Sindaco Gianni Mongelli. La Fondazione si è pertanto impegnata, destinando risorse significative (circa 150.000 euro) e soprattutto seguendo con grande cura e con un controllo diretto tutte le operazioni (in tal modo contenendo notevolmente i costi), per ristrutturare, recuperare e valorizzare questa bella chiesa, che, pur essendo stata ristrutturata nel recente passato con fondi pubblici, era quasi del tutto inutilizzata e inutilizzabile. Grazie ai lavori di ripristino e messa norma di tutti gli impianti, e in particolare alla soluzione dei problemi acustici attraverso interventi di insonorizzazione e a dotazione di impianti audio-video, Santa Chiara ora è lo spazio più elegante, curato e efficiente di Foggia per lo svolgimento di attività culturali a Foggia, tanto da diventare rapidamente non solo la sede operativa della Fondazione ma soprattutto è il cuore pulsante di iniziative culturali, laboratorio di idee e proposte. Un luogo apprezzato dai cittadini e da tutto coloro che vi sono ospitati per tenere una conferenza o un concerto.

Esattamente da un anno (è stata inaugurata il 5 giugno 2014), quasi tutti i giorni l’Auditorium ospita iniziative, organizzate sia direttamente dalla Fondazione, sia in collaborazione con altri soggetti, in particolare il Comune di Foggia, il Museo, la Fondazione Banca del Monte, la libreria Ubik, Questioni Meridionali e varie associazioni, sia da altri soggetti. In tal modo Santa Chiara è stato restituita alla città e ai cittadini, che infatti la frequentano molto assiduamente e manifestando grande apprezzamento.

Un altro importante progetto avviato in collaborazione con altre associazioni (Aquilone, Energiovane, Cooperativa Monti Dauni) riguarda il recupero e la valorizzazione di Parco San Felice, che versa da anni in uno stato di grave degrado. Si pensa in particolare di recuperare le strutture edilizie e il piccolo anfiteatro, ora fortemente danneggiate, da trasformare in spazi di animazione culturale e di servizi educativi rivolti in particolare ai ragazzi e ai giovani. È stato presentato un progetto alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale., ottenendo un contributo di 200.000 euro. La convenzione ufficiale con il Ministero è stata sottoscritta in data 28 Aprile 2015.

Tutte le attività sono state effettuate solo con fondi privati, senza un solo euro pubblico. Nei primi tre anni i soci hanno versato oltre 300.000 euro, interante utilizzati per le varie iniziative. Contrariamente a quanto molti pensano, la Fondazione non è ricca: il suo bilancio annuale è al momento, di circa 80.000 euro, un’inezia rispetto ad altre Fondazioni o ad altre realtà. È questa la dimostrazione che anche con piccole risorse, ma con buone idee e con impegno, si possono realizzare tante iniziative di qualità.

Tra le tante attività in programma, una mi sembra particolarmente importante: vorremmo candidarci alla gestione di beni culturali e di luoghi della cultura, come musei e siti archeologici, da rendere vitali e attrattivi e, in tal modo, contribuire anche a costruire occasioni di lavoro per giovani.

Nei prossimi anni la Fondazione dovrà necessariamente allargare la propria base sociale, sia per tener fede alla sua natura fortemente inclusiva, sia per poter disporre di maggiori risorse, sia, soprattutto, per poter fare molto di più. Abbiamo anche contattato alcuni Comuni che hanno manifestato un interesse a diventare soci. Valuteremo, infine, la creazione di una nuova figura: ‘gli amici di Apulia felix’, che potranno effettuare donazioni di qualsiasi entità e mettere a disposizione gratuitamente le proprie competenze e il proprio tempo a favore della Fondazione. Lancio, quindi, anche dalle colonne di questo giornale l’invito a diventare soci, precisando che le donazioni sono fiscalmente detraibili, e a sostenerci con il 5x1000 e in ogni modo possibile. Senza il sostegno dei cittadini ( e non solo dei soci) anche questa importante novità potrebbe essere a rischio: e non sarebbe un bel segnale per Foggia.

Il bilancio è dunque largamente positivo. In soli tre anni la Fondazione è diventata una realtà, nota e apprezzata anche molto al di fuori dell’ambito locale. È il progetto in sé di Apulia felix, con la sua capacità di promuovere un’iniziativa di mecenatismo privato con esclusive finalità pubbliche, a rappresentare una sorta di miracolo, come mi hanno detto in tanti: è un segnale che dà speranza sulla capacità di iniziative dal basso ed anche una certa fiducia sul futuro di questo territorio.


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