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Riflessioni di alcuni studenti del Liceo di Trani

Pubblico le riflessioni sul mio volume 'Patrimonio al futuro' degli studenti del Liceo delle Scienze Umane Classico, linguistico e delle Scienze Umane “De Sanctis”, TraniI,  raccolte dall'amica prof. Annalisa Di Zanni

IV A Liceo delle Scienze Umane
Francesca Fabiano:

Il saggio di Giuliano Volpe    " Patrimonio al futuro:un manifesto per i beni culturali e il paesaggio" è un saggio "fresco" e" rivelatore" per coloro che ritengono che, ad una nuova generazione informata, possa essere lasciato in" eredità" un patrimonio adatto a tutti .
Nei vari paragrafi del saggio,  molteplici sono gli spunti per coloro che si occupano già  di valorizzazione e per i giovani che vedono nel loro futuro una professione in questo campo, non dimentichiamoci che bisogna sempre: << investire in cultura e formazione, curare e valorizzare il patrimonio >>; la " malattia"  che colpisce il nostro paese, ovvero <<la perdita di memoria >> può essere  curata così.
Nelle varie pagine del saggio mi sembrava di leggere quello che avrei voluto saper scrivere io dopo una visita presso in bene culturale. Infatti, come dice lo stesso professore, bisogna cooperare con l'utilizzo di varie tecnologie. Bisogna essere creativi e aperti al cambiamento. Coloro che si occupano di illustrare un bene non devono <<raccontare i risultati delle loro ricerche. .... ma anche la natura del proprio lavoro >>.
Tanti sono gli esempi portati dal professore alla sua tesi aperta al << futuro >>: bisogna solo essere innovatori e allearsi per creare un futuro che sia fruttuoso come era il passato.

Giusy Zecchillo:

Come scritto nel libro del professor Giuliano Volpe, la crisi italiana non è solo di tipo economico ma anche di tipo strutturale: investe il modello di sviluppo,i modi di vivere, i valori,i principi etici e quindi anche i mezzi di diffusione della cultura. Oggi viviamo un’ epoca in cui la tecnologia va sempre più perfezionandosi e può essere utilizzata come mezzo di comunicazione per la fruizione della cultura, ma questo purtroppo non succede. A questo proposito il saggio del professor Volpe discute tutte le problematiche riguardo la diffusione della cultura, del paesaggio e dei beni culturali italiani proponendo delle soluzioni adeguate in modo da  salvaguardare tutto il nostro patrimonio.

Lucia Pomes:
Giuliano Volpe, grazie al suo libro, ci ha permesso di riflettere più consapevolmente su ciò che ci circonda. Il nostro patrimonio culturale, infatti, viene spesso sottovalutato per una sua pessima valorizzazione o per una comunicazione inefficace. Possiamo confermarlo perché il nostro istituto ci ha permesso di collaborare per un giorno con la fondazione FAI. Essa ci ha messo in contatto con dei beni storici appena scoperti e ci ha concesso di diventare delle guide per tutti coloro che ne fossero interessati. É stato bello osservare la gente mentre ascoltava con grande interesse e meraviglia le nostre esposizioni come se, in quell'istante, avessero conosciuto un mondo completamente nuovo. Il suo libro é uno stimolo per tutti coloro che vogliono accrescere le proprie conoscenze sopratutto attraverso ciò che ci circonda. Ogni bene nasconde una storia e spetta a noi permettere che tutti possano conoscerla.

Elisa Massimiliano:
Giuliano Volpe col suo libro "Patrimonio al futuro" ci permette di comprendere l'importanza del patrimonio culturale che caratterizza il nostro paese.
Un libro che ci invita ad essere consapevoli di ciò che abbiamo e del valore che i patrimoni possiedono.
Esso è uno stimolo a conoscere e ad interessarsi del nostro paesaggio, il quale non solo è un elemento di identità dell'uomo ma è anche un elemento che va  scoperto e conosciuto.
Un libro dal quale prendere esempio poiché ingloba grandi idee che ci fanno riflettere.

Martina Cagnazzo:
Il libro "Patrimonio al futuro" di Giuliano Volpe rappresenta una svolta, poichè dopo tanti anni si ritorna ad affrontare il dibattito sui beni culturali e sul ruolo dell'archeologo. Credo, inoltre, che sia utile per sensibilizzare non solo noi ragazzi ma anche tutti coloro che vivono “sommersi” da opere d'arte e non se ne rendono conto. Il nostro compito, quindi, è quello di restituire al futuro un patrimonio integro, cioè, protetto da ogni forma di vandalismo.

Giorgia Gaudioso:

Il professore Giuliano Volpe nel suo libro "Patrimonio al futuro" argomenta tutte le problematiche riguardanti i beni culturali e il paesaggio.
Il patrimonio culturale deve essere protetto, per questo motivo la comunicazione è di fondamentale importanza, poiché la società ha bisogno di idee che si confrontino per trovare soluzioni migliori.
Il professore affronta queste tematiche proponendo delle soluzioni anche riguardo la modifica delle didascalie nei musei in modo da renderle più comprensibili.
Personalmente ritengo che il patrimonio culturale in questo modo possa essere sempre salvaguardato e tutelato, soprattutto grazie all'uso della tecnologia che al giorno d'oggi è diventato un mezzo di comunicazione indispensabile.

Raffaella Scommegna:

Con questo libro, considerato un manifesto per i beni culturali e il paesaggio, ciò che Volpe vuole offrirci sono delle proposte innovative nel campo della valorizzazione dei beni culturali.  Le trovo proposte alquanto interessanti. Sono d'accordo su quello che Volpe sottolinea nella conclusione del libro dove afferma che l'Italia deve saper affrontare le sfide del nuovo millennio e non continuare a cullarsi sugli allori del passato.

Elisabetta Battaglia:

In questo libro Giuliano Volpe si impegna nel dibattito per la conservazione e la valorizzazione del Patrimonio culturale.
Personalmente ritengo che questo patrimonio debba essere tutelato e debba meritare maggiore stima soprattutto da noi Italiani che ne siamo eredi.
La salvaguardia del nostro patrimonio deve essere fatta giorno per giorno. Inoltre credo che partecipare a questa valorizzazione è una responsabilità che non va solo attribuita allo Stato, ma è anche compito di tutti noi cittadini.

Clarissa Bartucci:

Giuliano volpe con il suo libro ci offre una vera e propria lista di proposte innovative per la conservazione e soprattutto per la valorizzazione del nostro patrimonio culturale. Tra le pagine è possibile ritrovare una grande volontà di cambiamento che prevede l'impiego di un personale composto per lo più dai giovani. Personalmente ritengo che occupare i giovani in questo settore sia più che produttivo, soprattutto per coloro che hanno scelto un percorso di studi attinente all'ambito dell'archeologia (e non solo). Da parte di alcuni la materia viene sottovalutata, perché comunemente i ragazzi tendono ad allontanare tutto ciò che riguarda l'antichità: nella nostra generazione c'è la propensione a valorizzare tutto ciò che riguarda la tecnologia piuttosto ciò che riguarda il nostro passato.

Mariangela Sgroni:

La mia generazione è abituata ad accusare lo Stato per la crisi attuale e per la mancanza di prospettive nel lavoro.
Essa però non ha ben presente che la storia è fatta dagli uomini e perciò tutto dipende dalle nostre scelte, dal nostro modo di affrontare le situazioni ma soprattutto dal nostro modo di intervenire per operare il cambiamento. Con le sue vivaci argomentazioni, Volpe ha cercato di dare una spiegazione alla situazione attuale e ha spinto me, studentessa e cittadina, a diventare sempre di più protagonista di questo momento e, attraverso la conoscenza, a costruire un nuovo modello di società migliore per me, per i miei coetanei e per gli adulti.

IV C Liceo delle Scienze Umane - indirizzo Economico-Sociale

Martina Dabbicco:

Non mi ha mai particolarmente attirato l'archeologia e tutto ciò che le concerne.

Posso dire , però, che il libro del professor Volpe mi sia stato utile per sviluppare anche questo interesse per ampliare le mie conoscenze.

Patrimonio al futuro  rappresenta un connubio di vari temi, e per me è proprio questo che lo rende differente dagli altri libri del suo genere. Una cosa che mi ha immediatamente colpita è stato l'inserimento di esempi tratti dai Social Network cosa che dimostra il taglio moderno del libro e che può rappresentare un elemento di “forza” per arrivare ai giovani d'oggi.

Alessandra Attanasio:




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