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Solidarierà al Museo Egizio di Torino

Il Museo Egizio è sotto attacco. Negli ultimi giorni il suo centralino è fuori uso. I leghisti, per iniziativa del capo dei Giovani padani Andrea Crippa, hanno invitato a intasare il centralino del Museo, per contestare la bella iniziativa (una delle tante di questo straordinario Museo) che consente ai componenti della comunità araba di visitare il Museo in coppia con il pagamento di un solo biglietto (è una promozione peraltro a tempo).

Si tratta di una strumentalizzazione vergognosa. Forse bisogna ricordare ai leghisti che il Museo Egizio è un pezzo di Egitto in Italia, costituito grazie a scavi e acquisti effettuati nell'ambito di una politica colonialista d'altri tempi. Non si tratta di mettere in discussione quella fase della nostra storia, ma non si può nemmeno ignorarla. Bene ha fatto il Museo a ritenere che si dovessero favorire i componenti delle  comunità arabe (l'Egizio ha giustamente tutte le didascalie e i pannelli anche in arabo, oltre che in italiano e in inglese) nel conoscere questo pezzo di civiltà egiziana presente a Torino. È un atto altamente significativo, anche in termini di pacifica integrazione. In tal modo il Museo Egizio può rappresentare uno 'strumento' per risolvere conflitti, per favorire il dialogo pacifico attraverso la reciproca conoscenza e il rispetto.

Ricordo che l'Egizio è anche il Museo che ha intitolato una sala (in cui si documenta uno dei primi 'scioperi' dell'antichità) a Giulio Regeni.

Ma tutto questo per la rozza propaganda leghista appare inconcepibile.

Totalmente falsa è anche la denuncia rivolta al Museo, che farebbe pagare agli Italiani con le loro tasse il biglietto agli arabi: l'Egizio non costa un solo euro allo Stato Italiano, è l'unico Museo in grado di autosostenersi, con introiti pari al 120% dei costi!

A questo proposito mi sembrano appropriate le parole di papa Francesco a proposito dei Musei: "I musei devono accogliere nuove forme d'arte. Devono spalancare le porte alle persone di tutto il mondo. Essere uno strumento di dialogo tra le culture e le religioni, uno strumento di pace. Essere vivi! Non polverose raccolte del passato solo per gli 'eletti' e i 'sapienti' ma una realtà vitale che sappia custodire il passato per raccontarlo agli uomini di oggi".

È triste assistere ad un tale imbarbarimento della battaglia elettorale, che non risparmia nemmeno i luoghi della cultura.

Esprimiamo piena solidarietà al direttore Christian Greco e all'intero Museo Egizio, che sta svolgendo un'azione meritoria, nella ricerca, nella tutela e nella promozione dello sviluppo della cultura secondo i principi (art. 9) della nostra Costituzione.


http://www.huffingtonpost.it/giuliano-volpe/in-difesa-del-museo-egizio-sotto-attacco-della-propaganda-leghista_a_23338780/?utm_hp_ref=it-homepage


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