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Zone terremotate, una mozione per ricostruire il nostro patrimonio culturale

"Il patrimonio culturale è il futuro dei territori colpiti dal terremoto". È questo il titolo della mozione del Consiglio Superiore "Beni culturali e paesaggistici" del MiBACT che si è riunito a Matelica in una seduta straordinaria e pubblica. La seduta è stata preceduta da un sopralluogo in alcuni dei monumenti e luoghi danneggiati dai vari sismi succedutisi tra agosto del 2016 e gennaio del 2017, come la bella chiesa di San Francesco a Matelica, o il museo diocesano della stessa città, con una collezione di migliaia di tele, sculture, oggetti sacri, mobili, o il museo di San Domenico e, infine, il centro storico di Camerino, ora zona rossa presidiata dall'esercito e dalle forze dell'ordine. 

Qui ciò che colpisce è in particolare il silenzio innaturale delle piazze e strade che solo pochi mesi fa erano vivacemente frequentate dai cittadini e dagli studenti dell'antica Università di Camerino (di fatto un'unica comunità, paritetica anche sotto il profilo numerico, con 7.000 abitanti circa e altrettanti studenti). 

Significativo è lo slogan #ilfuturononcrolla scelto dall'Università all'indomani del sisma. Un futuro che potrà essere (ri)costruito con e grazie al patrimonio culturale, fatto non solo di monumenti, chiese e singole opere d'arte, ma dello straordinario tessuto territoriale e paesaggistico, dai piccoli borghi e, soprattutto, dalle "comunità di patrimonio" dell'Italia centrale che stanno dimostrando una eccezionale capacità di resilienza. 

Non a caso il Consiglio ha voluto fare un esplicito e forte richiamo alla Convenzione di Faro (che purtroppo il Parlamento italiano non ha ancora ratificato!), perché questo drammatico evento che ha colpito le regioni rappresenti la prima coerente occasione di applicazione dei principi di quella straordinaria e rivoluzionaria convenzione europea. 

La mozione contiene anche alcune proposte per il futuro (come la costituzione di una specifica funzione, stabile e ben strutturata, della Protezione Civile per il Patrimonio Culturale), sollecita una collaborazione sistematica tra MiBACT e mondo delle Università e della ricerca, offre indicazioni operative (come la costituzione di depositi-laboratori aperti, nelle forme possibili, alla partecipazione dei cittadini e dei visitatori; non quindi magazzini nei quali solo conservare, forse per molti anni, opere d'arte, ma luoghi vivi per mostre, esposizioni, incontri, conferenze, etc.). 

Soprattutto il Consiglio ritiene indispensabile l'elaborazione di un progetto di sviluppo, capace di coniugare fin da ora la tutela e valorizzazione del patrimonio culturale alla creazione di occasioni di lavoro qualificato, alla formazione superiore, alla ricerca d'avanguardia e all'innovazione tecnologica, all'industria creativa e a forme di turismo culturale e ambientale. Un progetto non calato dall'alto ma frutto di ascolto, di confronto libero e laico, di studio, di condivisione. 

Con questa seduta il Consiglio ha voluto lanciare non solo un segnale di sostegno a chi sta operando tra mille difficoltà e di vicinanza del MiBACT alle comunità locali e ai territori terremotati, ma anche un messaggio di apertura e di dialogo per affermare una visione viva e vitale del patrimonio più forte di qualsiasi scossa di terremoto.

Ecco il testo della mozione:

Mozione del Consiglio Superiore 'Beni culturali e paesaggistici' del MiBACT - Matelica 20 marzo 2017

"Il patrimonio culturale è il futuro dei territori colpiti dal terremoto"

Il Consiglio Superiore 'Beni Culturali e Paesaggistici', nella riunione straordinaria, in seduta pubblica, tenuta a Matelica (MC), Teatro Piermarini, il 20 marzo 2017, dopo un sopralluogo in alcune località marchigiane colpite dal terremoto e avendo ascoltato la relazione dell'arch. Antonia Pasqua Recchia, Segretario generale del MiBACT, e le testimonianze del prof. Alessandro Delpriori, Sindaco di Matelica; del prof. Mauro Dolce, in rappresentanza del Capo Dipartimento della Protezione civile, ing. Fabrizio Curcio; dell'ing. Achille Cipriani, Comandante provinciale dei VV.FF di Macerata, in rappresentanza del Capo del C.N.VV.F., ing. Gioacchino Giomi; del prof. Sauro Longhi, Rettore dell'Università Politecnica delle Marche; del prof. Claudio Pettinari in rappresentanza del Rettore dell'Università degli studi di Camerino, prof. Flavio Corradini; del prof. Francesco Adornato, Rettore dell'Università degli studi di Macerata; della prof.ssa Anna Maria Ambrosini Massari, in rappresentanza del Rettore dell'Università degli studi di Urbino, prof. Vilberto Stocchi; del prefetto Fabio Carapezza Guttuso, Coordinatore dell'unità di crisi del coordinamento nazionale del MiBACT; dell'ing. Paolo Iannelli, Soprintendente speciale per le aree colpite dal sisma del 24 agosto 2016; della dott.ssa Giorgia Muratori, Segretario regionale e responsabile Unità di crisi delle Marche; dell'arch. Carlo Birrozzi, Soprintendente Archeologia, belle arti e paesaggio delle Marche; del maggiore Carmine Grasso, Comandante del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Ancona, in rappresentanza del Comandante Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, Generale di Brigata Fabrizio Parrulli; 

ESPRIME

la più sentita solidarietà e vicinanza alle popolazioni così duramente colpite dai recenti terremoti e pieno apprezzamento per l'attività svolta e in corso, in condizioni assai difficili, con grande competenza e passione, da parte di tutto il personale del MiBACT, dalla Protezione Civile, dai VV.FF., dai Carabinieri NTPC, dall'Esercito e dalle forze dell'ordine, dai volontari, dal Commissario straordinario, dalle Regioni, dai Sindaci e dagli Enti Locali, e, in particolare, dalle stesse comunità locali che stanno dimostrando una straordinaria forza e volontà di rinascita.

Il Consiglio è profondamente convinto che il patrimonio culturale possa e debba rappresentare un fattore essenziale per costruire il futuro delle comunità e dei territori e che costituisca già in questa lunga fase di ricostruzione un elemento di coesione e di forte identità delle 'comunità di patrimonio' dei territori dell'Italia centrale colpiti dal sisma.

Il Consiglio, raccogliendo varie suggestioni e indicazioni, a seguito dei sopralluoghi e dopo un ampio e approfondito dibattito

AUSPICA:
• Che il governo e il Parlamento italiani e l'Europa intera sostengano in ogni modo l'attività di recupero, restauro, ricostruzione dell'intero patrimonio culturale diffuso, destinando maggiori risorse e personale specializzato, elaborando e realizzando progetti di qualità per la rinascita dei borghi, dei centri storici, dei monumenti, degli edifici di culto, dei luoghi della cultura e dell'intero tessuto territoriale e paesaggistico e, soprattutto, rafforzando le straordinarie capacità di resilienza che le popolazioni stanno dimostrando.

• Che si curi il recupero, la ricostruzione la tutela e la valorizzazione non solo dei singoli monumenti ma dell'intero tessuto connettivo, che costituisce la peculiarità di questi territori e che si può salvaguardare solo con una stretta e efficace collaborazione tra tutti gli interlocutori e un potenziamento della capacità operativa degli uffici periferici del MiBACT in queste regioni.

• Che si sviluppino fin da subito attività che colleghino la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale e ambientale con progetti di sviluppo economico e sociale sostenibile e durevole, mediante sia specifiche iniziative di turismo culturale sia interventi nel campo della ricerca, della formazione, dell'innovazione tecnologica e dell'industria creativa.

• Che si attui una politica di stretta collaborazione tra le varie istituzioni e i cittadini e che trovi piena attuazione lo spirito della Convenzione europea di Faro, favorendo in ogni modo la centralità e il protagonismo delle locali 'comunità di patrimonio' nel "processo di identificazione, studio, interpretazione, protezione, conservazione e presentazione del patrimonio culturale" e la partecipazione attiva "alla riflessione e al dibattito pubblico sulle opportunità e sulle sfide che il patrimonio culturale rappresenta", sviluppando "una maggiore sinergia di competenze fra tutti gli attori pubblici, istituzionali e privati coinvolti" e sollecitando tutte le parti a "sviluppare un quadro giuridico, finanziario e professionale che permetta l'azione congiunta di autorità pubbliche, esperti, proprietari, investitori, imprese, organizzazioni non governative e società civile". 

• Che, a partire da questa esperienza, si costituisca, in maniera stabile e strutturata, una vera e propria funzione della Protezione Civile specializzata nel campo del Patrimonio Culturale con il pieno coinvolgimento del MiBACT e la stretta collaborazione del MIUR, in modo da preparare specialisti dei beni culturali, già in sede di formazione universitaria, in grado di operare come pronto intervento e nelle attività di recupero dei beni, analisi delle macerie, restauro e ricostruzione, sia in occasioni di catastrofi sia in "periodo di pace" per una più efficace opera di studio, monitoraggio, prevenzione. 

• Che si avvii una ampia e sistematica azione coordinata e multidisciplinare di studio e analisi dei territori e che si mettano in campo adeguate misure di prevenzione, messa in sicurezza e di manutenzione programmata del patrimonio culturale italiano, anche attraverso l'aggiornamento professionale degli specialisti dei beni culturali operanti nel MiBACT e dei liberi professionisti e società specializzate.

• Che, in tal senso, si giunga presto ad un accordo fra MiBACT e MIUR, in particolare con le Scuole di Specializzazione di Beni Architettonici, Archeologia, Storia dell'arte, Archivistica, ecc., sia per impiegare nell'immediato le tante competenze presenti e disponibili sia, soprattutto ai fini della costituzione di tale funzione della Protezione Civile-Patrimonio Culturale, prevedendo alcune condizioni, come l'obbligo di inserire, nei curricula di dette Scuole, dei corsi di preparazione all'intervento in caso d'emergenza.

• Che si utilizzino i depositi di raccolta dei beni culturali recuperati, i laboratori di restauro, i musei e i luoghi della cultura come cantieri aperti alle popolazioni locali e ai visitatori - compatibilmente con le ovvie necessità di sicurezza - per presentare i lavori in corso, per allestire mostre, per organizzare conferenze, convegni, incontri e ogni altra iniziativa utile a sviluppare la partecipazione attiva e a mantenere un filo diretto tra i cittadini e il loro patrimonio.


tratto da: 
http://www.huffingtonpost.it/giuliano-volpe/zone-terremotate-una-mozione-per-ricostruire-il-nostro-patrimonio-culturale_b_15537532.html
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