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“IL PATRIMONIO CULTURALE E LO SVILUPPO DEL MEZZOGIORNO”
MOZIONE DEL Consiglio Superiore ‘Beni culturali e paesaggistici’ del MiBACT
“IL PATRIMONIO CULTURALE E LO SVILUPPO DEL MEZZOGIORNO”
PAESTUM 29 OTTOBRE 2015
Il Consiglio Superiore ‘Beni culturali e paesaggistici’ del MiBACT, riunito in seduta straordinaria e pubblica a Paestum il 29 ottobre 2015, dopo la presentazione di vari contributi e ampia discussione, ha approvato la seguente mozione.
La crisi strutturale che il nostro Paese sta vivendo impone delle riflessioni urgenti sulle scelte strategiche per lo sviluppo delle diverse aree geografiche italiane. I territori del Mezzogiorno, in particolare, esprimono una propria forza economica anche attraverso l’elevata qualità del proprio patrimonio culturale diffuso e dei paesaggi, le cui straordinarie potenzialità sono ampiamente inespresse, come ha certificato un recente rapporto dell’ISTAT. Per le regioni del Sud il patrimonio culturale ed il paesaggio sono, infatti, non solo elementi fondanti della propria identità, ma anche potenziali potenti strumenti di miglioramento della qualità dello sviluppo economico sostenibile e per la creazione di opportunità di lavoro qualificato in particolare per i tanti professionisti dei beni culturali, formati nelle nostre Università.
Tuttavia, ad oggi, tali potenzialità non si sono ancora pienamente dispiegate in termini di sviluppo socio-economico, occupazione, benessere diffuso.
Il Consiglio, pertanto, auspica, con immediatezza, un deciso cambio di passo. Il Consiglio apprezza gli sforzi che il MiBACT sta effettuando nella realizzazione di una radicale riforma nelle politiche di tutela e valorizzazione del patrimonio culturale e del turismo e sollecita un sempre maggiore impegno del Governo in questa direzione.
Innanzitutto, vi è l'esigenza di una presa di coscienza che il patrimonio culturale possa effettivamente essere un determinante motore di sviluppo economico di qualità. Si tratta di una consapevolezza certamente non del tutto presente nelle scelte di politica economica ed industriale di decenni orsono, che hanno piuttosto condotto alla costruzione di inutili e costose cattedrali industriali nel deserto, che hanno talvolta provocato consistenti danni ambientali e gravi problemi per la salute delle comunità locali.
Inoltre, deve maturare la capacità di avviare virtuosi percorsi di valorizzazione del patrimonio culturale, che siano in connubio e non in conflitto con le prioritarie esigenza di tutela e conservazione. Non vi è dubbio che non possa esistere alcun processo di valorizzazione se questo non sia contestualmente accompagnato da adeguati processi di tutela e conservazione, con particolare riferimento alla manutenzione programmata e al funzionamento ordinario. Se così non fosse, ci troveremmo di fronte non a processi di valorizzazione ma a forme di rozzo sfruttamento economico di breve e brevissimo periodo del patrimonio culturale, a discapito delle future generazioni. E, probabilmente, ad inaccettabili fenomeni di monetizzazione individuale di un patrimonio che appartiene a tutta la collettività e risulta prezioso sia per la formazione di una coscienza di luogo sia per l’avvio di progetti di sviluppo sostenibile locale. A tale proposito, il Consiglio auspica la rapida adozione in tutte le regioni meridionali dei Piani Paesaggistici Territoriali, che rappresentano strumenti essenziali per l’affermazione di una nuova politica di tutela e per innovative forme di sviluppo sostenibile.
Il Consiglio, inoltre, sollecita lo sviluppo di capacità nel portare sul territorio e nei processi gestionali delle istituzioni culturali delle regioni meridionali conoscenze e competenze pluridisciplinari, che coprano in modo sistemico tutto il sistema dei saperi di cui necessita il patrimonio culturale: saperi umanistici, saperi sociali, saperi economici, saperi tecnologici. Il miglioramento e l'innovazione organizzativa e gestionale si realizza attraverso l'integrazione dei saperi, non tramite la loro divisione e parcellizzazione.
Infine, il Consiglio esprime la consapevolezza che non siano sufficienti le sole risorse finanziarie a consentire processi di valorizzazione del patrimonio culturale e di sviluppo economico del territorio. Serve la capacità di utilizzare adeguatamente tali risorse, indirizzandole verso coerenti percorsi di sviluppo: privilegiando la competenza all'appartenenza; privilegiando le scelte di medio-lungo periodo rispetto a quelle di piccolo cabotaggio; favorendo la partecipazione dei cittadini ed il senso di appartenenza rispetto a concezioni elitarie e proprietarie del patrimonio culturale.
Si esprime, in particolare, un convinto apprezzamento per iniziative imprenditoriali nel campo della valorizzazione e gestione del patrimonio culturale avviate da piccole società, cooperative giovanili, fondazioni che hanno preso in gestione beni culturali, garantendone la cura e la fruizione anche con modalità innovative, auspicando la moltiplicazione di tali esperienze e invitando il MiBACT e tutte le Istituzioni a sostenere le iniziative provenienti dal basso, la cui qualità va sottoposta, ovviamente, alla valutazione qualitativa e al monitoraggio da parte dello stesso MiBACT. Si ritiene, altresì, indispensabile valorizzare le industrie creative e le iniziative nel campo delle arti contemporanee, in stretta sinergia con il patrimonio.
Si invita dunque il MiBACT, proseguendo nei processi di riforma avviati, a prestare una particolare attenzione e sensibilità nei confronti delle regioni del Sud, che proprio grazie al proprio patrimonio culturale potrebbe svolgere un ruolo centrale nel dialogo interculturale e nelle nuove dinamiche euromediterranee.
Si invita altresì il MiBACT a incentivare i percorsi di collaborazione sistematica e dialogo istituzionale già intrapresi con altri fondamentali soggetti, quali, tra gli altri, il Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca e la Conferenza delle Regioni.
Si invita infine il MiBACT a proseguire nel percorso avviato finalizzato ad una migliore gestione delle risorse del PON cultura, anche in connessione con i POR territoriali delle regioni del Sud, anche al fine di poter realizzare azioni olistiche ed integrate per un nuovo percorso di valorizzazione del patrimonio culturale del Mezzogiorno, nell'ambito di politiche di sviluppo socio-economico in grado di coniugare ricchezza, occupazione, benessere sociale, qualità della vita, educazione, senso di appartenenza, cittadinanza attiva e partecipazione dei cittadini.
http://www.beniculturali.it/mibac/export/MiBAC/sito-MiBAC/Contenuti/MibacUnif/Comunicati/visualizza_asset.html_412535073.html
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