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Dcumento di Macerata sul patrimonio culturale

Il convegno ‘La valorizzazione dell’eredità culturale’, tenuto all’Università di Macerata il 5 e 6 novembre, ha posto grande attenzione alle innovazioni avviate nel settore dei beni culturali e paesaggistici e alla recente riforma del MiBACT, per la quale è stata auspicata anzitutto una piena intelligibilità del disegno complessivo, così che possa essere compiutamente valutata e applicata sia all’interno che all’esterno del ministero.

In particolare:

  • è stata espressa soddisfazione per il prossimo reclutamento di 500 funzionari tecnici-scientifici da parte del MiBACT e, al contempo, è stata raccomandata un’attenta individuazione delle figure professionali e delle nuove funzioni, anche interdisciplinari, necessarie nel campo della tutela e della valorizzazione per l’integrazione dei processi su scala territoriale; è stato inoltre auspicato il presidio più attento della qualità e trasparenza delle modalità concorsuali; è stato sollecitato il coinvolgimento delle associazioni di categoria dei professionisti dei beni culturali;
  • è stato richiesto che, a partire da tale prossima immissione di nuove energie, si avvii un reclutamento continuo e progressivo sulla base di adeguata rilevazione delle esigenze nei diversi territori italiani e con riferimento a profili di competenza possibilmente condivisi anche in conferenza Stato-Regioni-Autonomie locali;
  • è stata sollecitata l’adozione dei Piani Paesaggistici Territoriali in tutte le regioni italiane, con percorsi trasparenti che promuovano la partecipazione attiva delle comunità interessate, riconoscendo in esse il necessario supporto ai processi di governo del territorio e del suo sviluppo;
  • sono state sollecitate una collaborazione sempre più stretta e sistematica tra MiBACT e MIUR e la sperimentazione del modello dei ‘policlinici del patrimonio culturale’, in varie occasioni indicato dal ministro Dario Franceschini, quali presidi territoriali in grado di garantire in modo estensivo le politiche di conservazione preventiva e programmata, incluse le attività di monitoraggio e di studio, come componente imprescindibile dei processi di formazione, tutela, gestione e valorizzazione e, quindi, per la qualificazione delle attività di progettazione degli interventi di ogni tipo;

e a tale proposito, infine:

  • è stata ritenuta una novità di straordinario interesse l’annunciata istituzione della Scuola Nazionale del Patrimonio, che si spera rappresenti un luogo di alta formazione interdisciplinare e transdisciplinare per una visione olistica del patrimonio,  progettato e gestito congiuntamente dal MiBACT e dal MIUR, con la partecipazione e per le esigenze anche di soggetti extra-ministeriali; tale azione implica che la formazione di terzo livello universitario (Scuole di Specializzazione e Dottorati di Ricerca in materia di Beni culturali) venga complessivamente rivista garantendo forme di integrazione con la SNP. È stato raccomandato, a tale proposito, di evitare il rischio di un progetto autoreferenziale del MiBACT, tentato anche in passato e inevitabilmente fallito, in quanto incapace di costruire una comunità professionale di omogenea qualità. È stato richiesto, dunque, che la SNP si raccordi strettamente in futuro alle procedure di reclutamento del MiBACT e, possibilmente, anche delle Regioni e degli Enti Locali, ad esempio ricorrendo alla forma del corso-concorso, anche a seguito delle necessarie modifiche normative in materia dei concorsi pubblici nel campo dei beni culturali, di cui si spera che il ministro voglia farsi protagonista.

Claudio Bocci, Caterina Bon Valsassina, Rosanna Cioffi, Michela Di Macco, Antonella Docci, Pierluigi Feliciati, Daniele Jalla, Daniele Manacorda, Miriam Mandosi, Massimo Montella, Allegra Paci, Pietro Petraroia, Sergio Vasarri, Giuliano Volpe,

Macerata, 6 novembre 2015.

 


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