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Donghuamen: un grande parco archeologico urbano
La mattina del terzo giorno è dedicata interamente alla visita del sito archeologico di Donghuamen, motivo principale della nostra visita. L’area occupa il cuore della città moderna, dove negli anni Novanta fu costruito uno stadio con un complesso di impianti sportivi e un ampio parcheggio. Corrisponde anche al cuore della città antica, in particolare al grande palazzo di epoca Ming. Gli scavi avviati nel 2013 hanno portato all’individuazione su una superficie molto ampia una stratificazione di straordinario interesse, con fasi risalenti alla dinastia Han (circa II a.C. -II d.C.), ancora però poco attestate, fino alla dinastia Quing (praticamente fino agli inizi del Novecento) e anche oltre, se si considera il crollo del muro del palazzo realizzato negli anni della Rivoluzione Culturale. Qui trovava posto il lago ‘Mohe’, un lago artificiale, con ampi canali navigabili: l’acqua era insomma un elemento di grade rilevanza paesaggistica. Non è possibile in brevi note descrivere tutte le fasi e i vari elementi scoperti grazie agli scavi: un grande portico, strade, case, pozzi, soprattutto dell’epoca della dinastia Tang (618-907 d.C. corrispondente a buona parte del nostro alto medioevo). L’elemento più rilevante dal punto di vista monumentale è il palazzo del Principe Shu, di epoca Ming (1368-1644).
Gli scavi sono stati effettuati, come negli altri siti del territorio, con una sorta di metodo Wheeler evoluto: ampie superfici indagate, con un reticolo di quadrati, testimoni di terra perfettamente realizzati, con sezioni ‘a piombo, sulle quali viene effettuata una effettuata una analitica documentazione della sequenza stratigrafica; ottima la documentazione grafica e fotografica prodotta. Colpisce la straordinaria organizzazione del lavoro (pare che abbiano lavorato circa 10 archeologi con 100 operai), che risulta chiara anche a cantiere chiuso: magazzini, depositi, laboratori, percorsi perfettamente organizzati, rampe, ecc. Lo scavo è stato effettuato sia nell’area del parcheggio sia all’interno dello stadio e dovrà essere completato nei prossimi anni. Non sarà facile trovare soluzioni adeguate per valorizzare i vari resti, rendendo comprensibili le diverse fasi e anche la lettura complessiva del palinstesto nei vari periodi, ma certo si presenta come una sfida esaltante. Questo potrà essere uno dei più grandi parchi archeologici urbani mai realizzati.
In generale colpisce che uno scavo urbano di queste dimensioni sia stato effettuato in un’area così importante della città, a dimostrazione del nuovo clima di interesse e attenzione che si registra in Cina nei confronti del patrimonio culturale.
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