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Il Consiglio Superiore BCP contro silenzio-assenso

Mozione sul Disegno di Legge cd. Madia ‘Deleghe al Governo in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche’ (C. 3098)

 

Il Consiglio Superiore ‘Beni culturali e paesaggistici’ del MiBACT, riunitosi in data 14 luglio 2015, ha esaminato i contenuti del Disegno di Legge cd. Madia ‘Deleghe al Governo in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche’ (C. 3098), in riferimento ai temi relativi al patrimonio culturale e paesaggistico e in particolare all’estensione dello strumento del silenzio-assenso tra amministrazioni statali ai casi di assenso, concerto o nulla osta di amministrazioni preposte alla tutela ambientale, paesaggistico-territoriale e dei beni culturali.

Il Consiglio, pur nella consapevolezza della necessità di garantire tempi certi e brevi nelle pratiche amministrative, esprime grande preoccupazione e decisa contrarietà all’introduzione del silenzio-assenso, che rischia di produrre risultati assai negativi per il patrimonio culturale e paesaggistico del Paese.

La tutela e valorizzazione del patrimonio culturale e paesaggistico, garantite dalla Costituzione, non possono essere sacrificate alle pur ragionevoli esigenze amministrative. Il silenzio-assenso, infatti, rischia di compromettere profondamente le procedure di tutela e quindi la missione stessa del MiBACT: se è vero che la tutela è impropria se non è finalizzata alla valorizzazione, è ancor più vero che non può esserci valorizzazione senza tutela.

Il silenzio-assenso è uno strumento rozzo e pericoloso, rappresenta una risposta sbagliata ad una esigenza giusta e risulta inefficace per contrastare pratiche corruttive. In un campo tanto delicato, come quello della tutela e valorizzazione del patrimonio culturale e paesaggistico, è assolutamente necessaria una valutazione tecnica esplicita da parte degli uffici competenti, anche per ribadire l’esigenza di una loro responsabilizzazione in scelte così importanti per il patrimonio dell’intera comunità nazionale e mondiale.

Il Consiglio Superiore ritiene che sia necessario rendere obbligatoria, secondo quanto già previsto dal Codice dei Beni culturali e del Paesaggio, la rapida adozione da parte di tutte le Regioni italiane dei Piani Paesaggistici Territoriali, i quali, consentendo una conoscenza approfondita del territorio e introducendo chiare regole di trasformazione, rendono molto più celeri anche le procedure autorizzative.

Il Consiglio Superiore chiede pertanto che all’articolo 3, comma 3, venga soppresso l’ultimo periodo: «Decorsi i suddetti termini senza che sia stato comunicato l'assenso, il concerto o il nulla osta, lo stesso si intende acquisito».

Il Consiglio Superiore esprime apprezzamento e pieno sostegno all’impegno che il ministro Dario Franceschini e il sottosegretario Ilaria Borletti Buitoni stanno mettendo in campo e affidano a loro il compito di cercare soluzioni praticabili. Valuta, in particolare,  molto positivamente gli sforzi che il MiBACT sta compiendo con la sua recente riforma per una profonda innovazione nelle politiche dei beni culturali, anche nell’elaborazione di misure di semplificazione e maggiore efficienza. Auspica un sempre più deciso passaggio da una tutela passiva solo di tipo vincolistico ad una attiva basata su prevenzione, progettazione, pianificazione, condivisione e partecipazione, e ritiene che la risposta innovativa che un paese moderno ed europeo come l’Italia alle giuste esigenze di tempi rapidi nelle procedute amministrative relative ad “assenso, concerto o nulla osta di amministrazioni preposte alla tutela ambientale, paesaggistico-territoriale, dei beni culturali” debba essere rappresentata da moderni sistemi informativi, dalla diffusione dell’accesso libero ai dati e, soprattutto, da maggiori investimenti per dotare le soprintendenze e gli uffici preposti alle autorizzazioni di personale tecnico-scientifico e di mezzi adeguati.

Mozione approvata all'unanimità 


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