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Il Consiglio Superiore BCP per l'ISIAO
Mozione del Consiglio superiore ‘beni culturali e paesaggistici’ sul patrimonio dell’Istituto italiano per l’Africa e l’Oriente (ISIAO)
Il Consiglio superiore per i beni culturali e paesaggistici, dopo aver acquisito ampia documentazione, esprime la propria preoccupazione in merito alla conservazione e pubblica fruibilità del patrimonio museale, archivistico e librario dell’Istituto italiano per l’Africa e l’Oriente (ISIAO), raccogliendo l’appello al riguardo, lanciato da diciotto associazioni di storici, antropologi, archivisti, bibliotecari e altri utenti di musei, archivi e biblioteche e sottoscritto dal Comitato tecnico-scientifico per l’archeologia e da diversi membri dei Comitati tecnico scientifici per gli archivi e per le biblioteche e gli istituti culturali.
Il Consiglio superiore evidenzia come già oggi il MiBACT sopporti l’onere della conservazione materiale del patrimonio museale dell’ISIAO. Infatti gli oggetti di arte orientale dell’ISMEO sono in deposito presso il Museo nazionale di arte orientale (MNAO) sin dalla sua fondazione nel 1957, in esecuzione di quanto disposto dallo stesso decreto istitutivo (dpr 1410/1957). Più di recente, le collezioni museali africane sono state depositate presso il Museo Pigorini, al fine di garantirne la conservazione. Inoltre parte della collezione si trova ora anche presso la Galleria Nazionale d’Arte moderna.
Il Consiglio auspica, pertanto, che il MiBACT continui a svolgere la responsabilità della conservazione delle collezioni museali e il pieno controllo su di esse, adottando tutte le misure possibili.
Il Consiglio superiore ritiene che non si possano valorizzare beni culturali senza garantirne innanzi tutto la conservazione, a partire da un preciso inventario dei beni. Solo una parte dell’archivio fotografico africano (quella relativa ad Eritrea ed Etiopia) è stata inventariata; la parte restante è priva del tutto di inventario. Il Consiglio superiore considera, dunque, prioritaria l’inventariazione di tutto il patrimonio. Si esprime, infatti, viva preoccupazione sull’affidamento a privati di migliaia di lastre fotografiche, centinaia di album e decine di migliaia di positivi antichi e preziosi, senza avere alcuna possibilità di controllare l’integrità della collezione.
Il Consiglio superiore sottolinea, inoltre, la necessità di non smembrare collezioni e archivi: sottrarre in tutto o in parte al controllo del MiBACT le collezioni museali ex ISMEO, l’archivio storico dell’ISMEO (compreso l’archivio fotografico), implicherebbe lo smembramento di un patrimonio unitario, che proprio dal dialogo tra oggetti, documenti d’archivio e foto trae gran parte del suo speciale valore.
Il Consiglio superiore ritiene, dunque, che gli istituti del MiBACT siano i più idonei a garantire la tutela e pubblica fruizione del patrimonio museale, archivistico e librario dell’ISIAO e pertanto sollecita il Ministero a intraprendere i passi appropriati affinché si individui una soluzione adeguata per garantire la conservazione e fruizione unitaria dell’intero patrimonio dell’ISIAO insieme al Museo Nazionale di Arte Orientale e al Museo Nazionale Preistorico Etnografico Luigi Pigorini. A tale proposito suggerisce di valutare la possibilità di utilizzare Villa Falconieri di Frascati, che in tal modo verrebbe recuperata e conservata ad una funzione pubblica, con costi complessivamente sostenibili, rispetto agli attuali costi di locazione.
In subordine il Consiglio superiore chiede che:
a) Le collezioni museali asiatiche e africane ex ISIAO siano trasferite in modo definitivo, rispettivamente, al Museo Nazionale di Arte Orientale e al Museo Nazionale Preistorico Etnografico Luigi Pigorini, di cui si auspica, in ogni caso, la fusione in un unico organismo.
b) L’archivio dell’ISIAO (comprensivo di cartoteca e archivio fotografico), sia versato all’Archivio centrale dello Stato (ACS), in ottemperanza al dettato del Codice dei beni culturali (art. 41, c. 4), come già da richiesta della Direzione Generale Archivi.
c) Sia trasferita alla Biblioteca nazionale centrale di Roma o ad altra biblioteca pubblica la biblioteca dell’ISIAO.
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