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La capagira
Cinema in campagna d’estate, 8. Avendo alcuni ospiti non pugliesi, proponiamo un classico barese, il vero capolavoro di Alessandro Piva, la Capagira del 1999, ma che sembra riferirsi a una fase molto più indietro nel tempo. Non che non ci sia più microdelinquenza ma quella rappresentata da Piva con quelle magnifiche sequenze della città notturna di Bari, dei quartieri periferici e anche del centro storico degradati, sembra oggettivamente un altro mondo. Attori bravissimi (praticamente tutti del teatro e del cinema barese, sa Dante Marmonr a Paolo Sassanelli, da Tiziana Sciavarelli a Nicola Pignataro, e molti altri, alcuni diventati poi anche attori molto famosi e affermati a livello nazionale), sequenze con grande ritmo, lingua meravigliosamente dura e autentica (con sottotitoli per i non baresi), la fotografia, un colore che è quasi un bianco-nero. Un film pasoliniano, capace di descrivere senza retorica e senza toni epici una giornata di normale microdelinquenza, spaccio, contrabbando, gioco d’azzardo, slot-machine truccate, con Anna grande attenzione alle persone e ai luoghi. Meraviglioso.
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