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Out of the furnace

Cinema in campagna d’estate, 4. Questa volta è un film americano, scelto anche perché indicato come thriller. In realtà non è questa la categoria giusta in cui inquadrare un film di questo tipo, anche se ci sono ingredienti come la violenza e la vendetta, presente già nel titolo italiano: “Il fuoco della vendetta”. Mancano però suspence, velocità, imprevedibilità. Il titolo originale é più fedele al film, Out of the Furnace, di Scott Cooper, che in realtà tratta dell’America profonda, dello squallore e della violenza di una cittadina industriale, dominata dalla fabbrica siderurgica in crisi, dove lavora il protagonista Russel e dove ha lavorato suo padre ora in fin di vita. Russel è un ottima persona, sensibile e affettuosa, legato alla sua famiglia, il papà, lo zio e soprattutto il fratello minore, disoccupato cronico, militare più volte in Irak dove ha conosciuto la vera natura tragica di quell’assorda guerra e che si arrabatta tra scommesse e incontri di boxe clandestini. Russel, finito in carcere per un omicidio stradale, lasciato dalla sua amata fidanzata, si fa carico di tutti i mali di quella famiglia e di quella realtà. Il film non ha quindi nulla del thriller ma è una storia centrata sui personaggi, sui loro caratteri, sulla loro psicologia, sulla descrizione del contesto. Non mancano le citazioni come “Non è un paese per vecchi” dei fratelli Cohen o, ancor piu evidentemente, “Il cacciatore” di Michael Cimino.
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