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Yeruldelgger

Grazie al regalo di cari amici, che non di rado mi hanno fatto scoprire letture interessanti, sono venuto a contatto con un autore che non conoscevo, Ian Manook (in realtà Patrick Manoukian, Ian Manook è il suo pseudonimo), francese di origini armene, gran viaggiatore, che ha scritto una trilogia noir con un protagonista straordinariamente interessante, Yeruldelgger (nome quasi impronunciabile), un commissario della polizia mongola, con vicende personali difficilissime (la morte di una adorata bambina piccola, l'abbandono della moglie, l'allontanamento dell'altra sua figlia), che indaga su vicende tragiche, la morte di una bambina, l'uccisione di tre cinesi, ecc., che alterna momenti di assoluta violenza e crudeltà a momenti di autentica poesia nelle descrizioni dei paesaggi e delle persone, in un contesto difficile e contraddittorio, la Mongolia, tra tradizioni dei nomadi della steppa, spiritualità, modernizzazione forzata, danni della presenza russa o poi pressioni della Cina e della Corea. Un racconto bellissimo, una storia ben costruita, e poi lui, Yeruldelgger, un gigante, che protegge le persone a lui vicine e l'essenza dell'essere mongolo contro quanti lo vorrebbero vedere morto mentre cercano di stravolgere una cultura, una civiltà e i suoi paesaggi. Ora non vedo l'ora di leggere gli altri due libri della trilogia
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